
La prossima evoluzione: il CIO chief della sostenibilità
La enterprise transformation si configura, dunque, come una trasformazione aziendale a tutto campo sicuramente abilitata dalle tecnologie, ma che non si ferma alla digitalizzazione. Si tratta di cambiare modelli, processi, organizzazione del lavoro, approccio al cliente e ai talenti in modo che siano elastici ed adattabili alle novità, ciò che, oggi, si descrive spesso con l’aggettivo “resiliente”. Un’altra caratteristica della enterprise transformation, come spiega anche IDC, è la rottura dei silos aziendali: l’IT non è separato dal resto e ogni funzione comunica fluidamente con le altre.
Un terzo elemento che cresce di rilevanza è la sostenibilità: sta diventando una priorità core per le aziende e gli investimenti tecnologici sono fondamentali per permettere di raggiungere gli obiettivi ESG. IDC prevede che, di qui al 2027, il 50% dei CIO sarà responsabile dell’integrazione degli obiettivi di sostenibilità in tutti gli obiettivi tecnologici, misurandone i risultati per indirizzare gli investimenti e mantenerli in linea con i goal ambientali. Ancora una volta, ciò è cruciale nell’period dell’AI, una tecnologia per definizione energivora.
Potremmo indicare come prossima evoluzione del CIO non solo quella di enterprise associate ma di chief della company duty che, con la tecnologia, è in grado di generare esiti che riducono l’impatto ambientale e aumentano le ricadute sociali dell’attività aziendale, posizionando l’organizzazione in modo convincente agli occhi di consumatori, investitori e regolatori e, in definitiva, creando ancora più valore e differenziazione competitiva e allontanando per sempre la datata percezione dell’IT come puro costo o commodity.